Dal Codice della crisi un piano per cancellare i debiti
Durante la
pandemia (e non solo) in molti hanno avuto e continuano ad avere serie
difficoltà economiche.
Prendiamo il caso di chi si è visto chiudere per lungo tempo l’attività dove lavorava e ancora adesso non ha completamente ripreso.
Nel frattempo le bollette e i mutui sono molto aumentati e ci sono state richieste di un adeguamento Istat sull’affitto.
Cosa si può fare per fronteggiare una simile situazione di disagio?
Il 15 luglio 2022 è entrato in vigore il Codice della Crisi e dell’insolvenza (Dlgs 14/2019), che ha riformato la vecchia legge fallimentare (che riguardava gli imprenditori non piccoli) e la legge 3/2012 (cosiddetta «legge salva suicidi», che disciplinava il sovraindebitamento del consumatore, delle imprese non fallibili e dei professionisti).
Il Codice prevede che il sovraindebitato possa proporre ai creditori un piano di ristrutturazione dei debiti, che può prevedere il pagamento anche parziale e rateizzato dei debiti (comprese le imposte arretrate).
Si può chiedere la sospensione di eventuali pignoramenti in corso ed altre misure protettive per impedire azioni cautelari dei creditori (ad esempio il sequestro dei beni).
Al termine del piano, se eseguito regolarmente, la parte dei debiti pregressi non pagata potrà essere cancellata con l’esdebitazione.
L’avv. Faliero Nazzaroli, iscritto all’Albo Nazionali dei Gestori della Crisi, rimane a disposizione per consulenze personalizzate.